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Angelo Michele Cozza

Angelo Michele Cozza

Biografia

Sono nato il 16 gennaio 1947 a Valva (Sa), un piccolo paese della valle del Sele, dove ho vissuto i primi anni dell'infanzia. Da molti anni vivo a ........ in terra di Bari.La mia famiglia di origine, per diverse ragioni, si trasferisce nel 1953 a Napoli. Sono anni difficili, si vive ... (continua)


Angelo Michele Cozza

Angelo Michele Cozza
 Le sue poesie

La prima poesia pubblicata:
 
Si dispera e pesticcia il bambino (27/08/2006)

L'ultima poesia pubblicata:
 
Me ne voglio i’ (06/07/2019)

La poesia più letta:
 
Eluso sogno (29/11/2007, 4731 letture)

Leggi la biografia di Angelo Michele Cozza!


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Angelo Michele Cozza

Se tu cadessi nella bufera che sta incubando

Amore
Mia metà e meta, accompagnatrice d'anima
lo stesso viaggio faremo prima o poi
e improbabile è che potremo partire insieme.
Vorrei anticiparti e lo sai
poiché divenuto spaiato e privo di luce
più nulla sarei e non saprei che fare.
Se nella bufera che sta incubando tu cadessi
per quanto tempo in lutto potrebbe
poi sopravvivere il cuore mio?
Non dispensati da malanni, sfiduciati per eventi
intuiamo che ci staccheremo da questo mondo
che ancora uniti ci comprende.
Con gli occhi o a voce, a volte ne parliamo
ed è quasi un tenzone di desideri
in cui par che ognuno di noi due
voglia imporre, per amore dell’altro,
a chi prima debba accadere.
Non possiamo fingere di non sapere
quel che ci capiterebbe
se uno all’altro dovesse mancare;
l'immagine, di me senza di te,
-che atroce si forma se ci penso -
in un futuro di assenze e di silenzi
quasi mi soffoca già ora.
Contravvenendoti mai potrei poi
-come tu mi raccomandi- in incognito
seguire la folle disposizione di celare
il pianto e lo strazio per la tua assenza.
E' troppo robusto e consolidato
il sodalizio delle nostre vite:
un vuoto sterminato si apre
se immagino che un giorno verrà sciolto
e un abisso tra noi verrà interposto.
Non lasciarmi la mano o solo nel solco,
non farmi brutti scherzi:
quanta nitroglicerina dovrei sciogliere poi
sotto la lingua mia insostituibile compagnia
per ancora dare un battito al cuore!
Non voglio restare scompagnato e nel dolore
non si può spezzare questa cinghia di trasmissione:
tu hai un moto tutto tuo e continueresti a ruotare
sull'asse della vita, io non potrei farlo da solo.
Non ricordi? C'era quasi nulla al principio,
poi venisti tu e fu tutto un futuro:
da singolare volse a plurale la vita
e smisi di sognare all’improvviso
quello che sempre avevo sognato.
Quale orizzonte mai più si delinea
quando il sole al tramonto si ritira
e tutto si fa un indistinto nero
e non si vuole più ritornare
al punto in cui si era prima?
Mio aureo sole, sii sempre visibile!
Solo pena indicibile sarebbe il restare
senza di te amore mio radioso!

Angelo Michele Cozza 15/06/2012 18:11| 3303

Creative Commons LicenseQuesta poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.

 
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Amore
E ora che più non ci sei
Su una stinta panchina
Luce che riverberi e mi guidi
Non te l’ho detto e non lo sai
Fiamma e fuoco che sfavilli
Perduta e rinvenita amica
Tardiva ospite del mio cuore
Tu, di certo, più non ricordi
Ero sulla soglia dell'età verde
Se un verboso estro m'avviva
Di me non hai ancora un volto
Tu non venisti né mai ritornerai
Or che a te m'abbarbico e m'accordo
Se da uno squarcio di tetro denso
Non presenti al censimento dei soli
Nel sogno che ti contiene
Assenza
Fado non udito
Amore, fiore che ti schiudi e olezzi
Non disperdere o spezzare
Era quasi oltre primavera (2007)
Così avrei voluto dirti un giorno
Se tu cadessi nella bufera che sta incubando
Ancora in me si effonde amore
Perché -ti amo- mi dici se più non mi ami!
Lontana, non più di un tiro di arco
Dimmi amore chi sei
Un giorno senza di te
Ho scritto per te una poesia d'amore
Falsi abbagli e similori di tripudi abbandona mia colomba
Per non perderti e tenerti con me
Illesa non passi tra gli urti che ti procuri
Pigia la ghiaiosa spiaggia l'onda
Attuffata e convolta nel dubbio
Quando lontana sei e solo vivo
Aspettandoti
Se sei lontana da pochi attimi o da mezzo secolo
Nulla è scorso invano da che ti conosco
Di recente mi è giunta voce (ma sarà vero)
Inferno o settimo cielo
No, tu non potevi nasconderti o sfuggirmi
Neppure il tempo di darmi il benvenuto
O navigante che isole costeggi
Sorvola e perlustra pure
Poi che con uno svolio
Non udite, non sopraggiunge fino a voi
Quante volte partorito dal nulla
Si dimentica presto..
Si, di me non hai ancora un volto
Senza titolo
L'amor passar sentii
Eluso sogno
Fai pure da te, vieni
Più non si alzano le braccia
Traseva maggio
Prima del silenzio
Altro non so o ritengo
Or che amor più non emerge
Ora che sei venuta
Perdermi in un ultimo sogno
Imbarchiamoci ancora per la vita
A mia madre
Quando l'aureo disco del giorno
Nel tedio dei giorni vuoti
Brunice
Infiorare avrei voluto i nostri giorni
T’avrei creduta sulla parola
Cuore non raggelarti
Io ti parlo, ma..
Amor che entro mi dormi
Una lettera non recapitata
Finiranno le scorte di polvere da sparo
Madre
Quattro cicche nel portacenere

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